Archivio Fabio Perinei

Notizie Biografiche di Fabio Perinei

1945

Nasce ad Altamura (Ba) il 14 maggio da Giuseppe Perinei e Lucia Marroccoli.

Lui, fruttivendolo, è un omone affabile, un tantino “poeta”. Lei è una donna molto concreta e come tante donne del sud si occupa della casa e dell’economia familiare.

Frequenta la parrocchia di Santa Teresa, dove insieme ai suoi amici segue le funzioni religiose e gioca a pallone, almeno fino a quando il parroco, avendo lui rifiutato un rosario, gli molla un ceffone sulla guancia.

 

1951-1958

Fin da piccolo legge molto e con i soldi che la mamma gli lascia perché possa comprarsi il panino per la scuola, lui acquista quotidianamente il Corriere dello sport e legge il Guerin Sportivo di Gianni Brera, sa tutto di calcio (tifa per il Milan) e di ciclismo.

Questi interessi e queste letture, insieme alla sua naturale umiltà e alla capacità di tenere insieme le persone, di “socializzare”, sono elementi essenziali del suo modo di essere.

Si iscrive per un breve periodo ai Boy Scouts. 

 

1959-1964

Su suggerimento dell’insegnante di Italiano della scuola media inferiore la famiglia lo iscrive al Liceo classico Cagnazzi di Altamura. Al liceo partecipa alla redazione del giornalino scolastico La sveglia e incontra il prof. D’Ercole, di Barletta, che gli trasmette la passione per la filosofia. È affascinato in particolare dagli scritti del socialista utopista francese Saint Simon.

 

1964

Subito prima degli esami di maturità conosce Rosaria Brunetti, che diventerà sua moglie dopo dieci anni  

Si iscrive all’Università di Bari, al corso di laurea in Filosofia.

 

1971

Il 26 giugno si laurea in filosofia con i professori Vacca e Masiello, con una tesi su Pier Paolo Pasolini e “sul mandato sociale degli intellettuali”. Legge con accanimento Pasolini e Pavese oltre ad alcuni scrittori e poeti latino americani tra cui Pablo Neruda.

Frequenta assiduamente il Centro Servizi Culturali (C.S.C.) della Società Umanitaria milanese; un vero “porto di mare” frequentato da operai, studenti, laureati, disoccupati di diverse estrazioni politiche: comunisti, socialisti, extraparlamentari di sinistra, anarchici, cristiani per il socialismo, “cani sciolti”.

È lì che si imbatte in materie e strumenti per lui inediti – il teatro, il cineforum, l’emeroteca, il dibattito politico, il confronto tra culture diverse (lui ormai simpatizza per il Partito Comunista Italiano).

A dicembre parte per il servizio militare: prima Palermo, poi Martina Franca (Ta). Inizialmente “aviere scelto telegrafista”, è poi destinato a svolgere le mansioni più umili quando viene sorpreso in possesso del quotidiano l’Unità e classificato come simpatizzante comunista.

È uno dei tre fondatori del circolo culturale Graziano Fiore, con sede in via San Michele, frequentato dalla stessa umanità inquieta che aveva frequentato il C.S.C. È un’officina di apprendistato politico e culturale: è in questo circolo che si formerà la futura classe politica di sinistra ad Altamura.

 

1972

Sulla scia di quello che sta facendo Ernesto De Martino in tutto il sud Italia, insieme al gruppo del Graziano Fiore gira col registratore per le campagne e per le botteghe per raccogliere i canti popolari della Murgia, con i quali mette in scena al Teatro Mercadante lo spettacolo di musica popolare, canti di lavoro e di protesta U saul iè fatt russ.

Il circolo viene dato alle fiamme da un gruppetto di fascisti locali.

 

1973

Terminato il servizio militare richiede di entrare nel mondo della scuola come insegnante di materie letterarie (italiano, storia e geografia). La provincia scelta per i primi incarichi temporanei è quella di Matera.

In seguito alla elezione di Enrico Berlinguer a segretario del PCI e ai drammatici fatti del Cile con l’assassinio di Salvator Allende, supera le ultime titubanze e si iscrive al Partito Comunista Italiano.

 

1974

Da gennaio a settembre ottiene il primo incarico come insegnante, dividendosi tra la scuola media statale di Gorgoglione e quella di Oliveto Lucano.

A partire da ottobre (e fino al settembre del ’75) insegna alla SMS di Bernalda e all’Istituto Tecnico Industriale di Marconia.

È in Basilicata che si imbatte nei libri di Rocco Scotellaro, “il sindaco bambino” di Tricarico. Ne viene folgorato come lo era stato da Tommaso Fiore e il suo “Popolo di formiche”.

La scuola è un posto speciale per Fabio; il mestiere di insegnante gli piace molto.

Usa integrare i libri di testo con altro materiale didattico che fotocopia per gli alunni: brani di romanzi, poesie, articoli di giornale, testi di canzoni (“La guerra di Piero” di De Andrè è un classico). Ma per lui è sufficiente sentirsi utile ai ragazzi, soprattutto a quelli disagiati, marginali, con problemi complessi. Insomma a quelli che gli ricordano i “Ragazzi di vita” di Pasolini.

Partecipa attivamente alla campagna referendaria per il mantenimento della legge sul divorzio.

Con il gruppo del Graziano Fiore allestisce uno spettacolo di musica e teatro sul tema del divorzio: E cuss referendùm endùm endùm.

Sposa Rosaria Brunetti e dal matrimonio nasceranno due figli, Giuseppe e Paola.

 

1975

Alle elezioni amministrative si presenta per la prima volta come candidato al consiglio comunale per il PCI. Tiene i primi affollati comizi nelle piazze della città accanto a Tommaso Clemente, il leader comunista locale. Viene eletto consigliere comunale con 1436 voti di preferenza. Da allora verrà rieletto in consiglio comunale ad ogni tornata elettorale fino al 1997, risultando sempre il più suffragato tra i candidati del suo partito.

A partire da ottobre (e fino al settembre ’76) insegna all’Itis di Marconia, alla SMS di Irsina e alla SMS di Montescaglioso.

Collabora quasi quotidianamente con Radio Murgia Altamura la radio libera della sinistra altamurana.

Molti corsivi ed editoriali della radio sono scritti da lui, anche se a volte li firma con pseudonimi.

Scrive il testo dello spettacolo “Partito, Sud, Paese mio” sull’emigrazione dei meridionali verso il Nord Italia nel dopoguerra.

 

1976

Alle elezioni politiche il partito lo candida per la prima volta alla Camera dei deputati, nella circoscrizione Bari-Foggia, come candidato “di bandiera”. Ottiene un risultato eccezionale: 8023 preferenze (di cui 6400 ad Altamura) risultando il quinto dei non eletti.

Per la campagna elettorale gira in lungo e in largo l’intero territorio: i suoi comizi accalorati, passionali, ma sempre documentati, anche se parla “a braccio”, lo fanno conoscere e amare ovunque sulla Murgia. Il partito della Murgia scopre un leader carismatico.

Inserito negli organismi provinciali e regionali di partito, non vi partecipa quasi mai, non gli piace “l’aria” che si respira nella federazione di Bari.

 

1977

Ottiene il trasferimento in provincia di Bari cominciando ad insegnare alla SMS Ottavio Serena e alla SMS Pacelli di Altamura.

A novembre viene assassinato a Bari in piazza Massari da una squadra fascista Benedetto Petrone, giovane comunista.

Fabio con i soliti compagni prepara uno spettacolo sull’antifascismo Noi ti neghiamo, che viene rappresentato ad Altamura e a Marzabotto, città medaglia d’oro alla Resistenza

 

1978

Partono diverse iniziative, che si protrarranno per anni ad opera del PCI e di altre associazioni, volte alla rivendicazione del riconoscimento delle aree interne della Murgia come territorio non assimilabile alle zone costiere pugliesi e perciò bisognoso di nuove attenzioni per lo sviluppo sociale ed economico. Fa propria la teoria “dell’osso e della polpa” di Rossi Doria e la applica all’interno dello stesso Mezzogiorno.

Nasce Il Progetto Murgia, che diventa un documento condiviso da tutto il PCI murgiano.

 

1980

È candidato e viene eletto sia in consiglio comunale (dal quale si dimetterà) che in consiglio provinciale.

Si impegna nella costruzione della Zona (Altamura, Gravina, Poggiorsini, Santeramo, Cassano) rivendicando organismi decisionali autonomi. Battaglia che condurrà per anni, ma con esito negativo per le resistenze dei dirigenti provinciali e regionali.

 

1982

Si trasferisce alla SMS V gruppo, in seguito intitolata a Padre Pio, scuola in cui rimarrà fino al 2006, anno del pensionamento.

Prende parte attivamente ad un movimento nato in difesa di Villa Castelli, una zona verde della città tra le poche rimaste e minacciata da speculazioni edilizie. Il movimento trova nel corso dei mesi adesioni sempre più numerose, contesta l’amministrazione a guida Dc e infine ottiene che Villa Castelli resti al suo posto.

 

1983

L’arresto del sindaco Dc provoca le elezioni amministrative anticipate, che coincidono con quelle politiche. Di nuovo candidato “di bandiera” alla Camera. La sezione di Altamura vorrebbe ribellarsi ma è lui stesso a convincere i compagni ad accettare le indicazioni nazionali.

Come da copione non viene eletto, ma il popolo della Murgia lo ama sempre di più e ottiene una pioggia di consensi: risulta secondo dei non eletti con 22315 preferenze.

Al Comune il Pci diventa il primo partito e in consiglio si determina per la prima volta una maggioranza di sinistra. Viene eletto sindaco il 5 agosto con 22 voti su 40.

 

1984

Muore Enrico Berlinguer, suo punto di riferimento principale nel partito insieme a Pietro Ingrao.

 

1985

Il PSI ottiene un rimpasto in giunta: nuovo sindaco è il socialista Disabato, alla guida della medesima maggioranza di sinistra, che durerà altri due anni.

Con lui candidato (ancora una volta “di bandiera”) al consiglio regionale il PCI incassa il 40% dei voti ad Altamura.

Si tiene la prima marcia della pace Gravina-Altamura in difesa del territorio e dell’ambiente murgiano e contro l’installazione di tre poligoni militari.

 

1986

Viene pubblicato il primo numero del combattivo periodico altamurano Piazza, su cui scrive e tiene rubriche costantemente per oltre 15 anni. Dal 1999 continuerà a scrivere con la stessa intensità e passione su La Nuova Murgia.

 

1987

Ancora candidato di “bandiera” alla Camera dei deputati incassa 15492 voti risultando il primo dei non eletti.

Seconda partecipatissima marcia Gravina-Altamura contro la militarizzazione della Murgia.

 

1988

Dopo un grande impegno per il rinnovamento dell’amministrazione comunale nei contenuti e nei metodi arriva una forte delusione: il PCI arretra al 25% e torna all’opposizione. È eletto in consiglio comunale con 4950 preferenze.

 

1989

Elezioni europee in giugno: l’elezione a Strasburgo di una deputata barese fa sì che subentri in Parlamento in quanto primo dei non eletti (la campagna elettorale nei comuni murgiani si gioca su questo esplicito obiettivo). Diventa deputato a 44 anni entrando a far parte della commissione Affari sociali e Sanità, dove comincia ad occuparsi della protezione dei lavoratori esposti ad agenti nocivi come l’amianto, della riforma infermieristica, della legge sul sangue, dei sussidi ai portatori di handicap, della legge sul trapianto degli organi.

 

1990

Partecipa appassionatamente al dibattito interno al PCI sulla proposta di cambiare nome al partito, schierandosi per il no.

In dissenso dal proprio gruppo parlamentare (che si astiene), vota contro la partecipazione dell’Italia alla prima guerra del Golfo, contro l’Iraq.

Torna a ricoprire per meno di tre mesi la carica di Sindaco di Altamura: una soluzione provvisoria per scongiurare l’arrivo del commissario prefettizio e permettere alla nuova maggioranza di sinistra di accordarsi sui componenti della giunta. A novembre lascia l’incarico al nuovo Sindaco del PCI Lello Crivelli.

 

1991

Inizia un lungo e accidentato percorso per la realizzazione di un nuovo ospedale tra Altamura e Gravina in Puglia.

Dal PCI nasce il Partito Democratico della Sinistra (PDS), cui aderisce. Soffre “quasi con un pizzico di dolore” la separazione dai compagni di Rifondazione Comunista.

 

1992

Ad aprile si tengono le prime elezioni politiche con la preferenza unica. Il PDS lo candida alla Camera e, non trovando un candidato a Gravina per il Senato, vuole che si candidi anche al Senato. La sezione di Altamura ritiene la doppia candidatura molto rischiosa. Lui, anche se con grande difficoltà, finisce con l’accettare le indicazioni del partito nazionale.

Nel programma elettorale mette al primo posto un piano di infrastrutture per il territorio murgiano: un centro operativo Inps, l’ammodernamento della SS96, un distaccamento dei vigili del fuoco, uno dell’Agenzia delle entrate, il nuovo ospedale, ecc.

Alla Camera risulta il primo degli eletti nella circoscrizione Bari-Foggia con 13260 preferenze superando il capolista Reichlin che in seguito gli dirà: “non ce l’ho con te perché so che il popolo della Murgia ti tiene nel cuore”.

Al Senato è il quarto degli eletti in Puglia con 26264 preferenze. Opta per la Camera.

Pubblica un piccolo volume di storie vissute intitolato Un onorevole in piazza, Piazza Edizioni.

 

1993

Primo voto comunale con l’elezione diretta del Sindaco ad Altamura: Plotino (MSI) prevale al ballottaggio su Ventricelli (PDS). Viene eletto in consiglio comunale con più di mille preferenze.

 

1994

Nuove elezioni politiche, le prime con collegi uninominali. Viene eletto alla Camera con la coalizione dei Progressisti con il 45,5%, pari a 32165 consensi.

In Parlamento è di nuovo all’opposizione, non più del “quadripartito” ma del primo governo Berlusconi. In commissione Affari sociali si occupa della proposta di legge per facilitare la donazione di organi attraverso il “silenzio-assenso”. La legge verrà approvata solo nella legislatura successiva.

 

1995

Conduce una dura battaglia contro il progetto dell’amministrazione di destra di ripavimentare Corso Federico II e il centro storico di Altamura con materiali giudicati scadenti e inadeguati al contesto storico-artistico della città. L’allarme, i suggerimenti, l’indignazione di una parte della città rimangono senza esito: il progetto iniziale viene realizzato senza cambiamenti.

 

1996

Ancora elezioni politiche, che saranno vinte in Italia dall’Ulivo di Prodi. Perde il seggio del collegio uninominale per 47 voti, pur avendo conseguito il maggiore consenso di sempre: il 53% ad Altamura e un totale di 32842 voti nel collegio. Tra le cause della sconfitta le divisioni nel PDS di Gravina in Puglia e un articolo del quotidiano barese La gazzetta del mezzogiorno che il giorno prima del voto lo accusa, assieme ad altri, di una truffa ai danni della provincia (accusa subito dopo archiviata dalla magistratura).

Torna all’insegnamento e continua ad occuparsi di questioni politiche sul territorio nel PDS.

 

1997

Si presenta all’elettorato per l’ultima volta, alle elezioni comunali. Eletto in consiglio comunale, si dimetterà dalla carica dopo qualche mese.

 

1999

Promuove e partecipa al Coordinamento per il bicentenario della rivoluzione del 1799, che organizza numerose iniziative culturali per ricordare l’adesione di Altamura alla rivoluzione repubblicana partenopea di due secoli prima.

 

2001

Alla fine di un anno che aveva visto cambiare in favore del centrosinistra sia il sindaco, sia i rappresentanti del territorio in Parlamento, viene eletto segretario della locale sezione dei Ds.

 

2002

Si dimette e si allontana dal suo partito non rinnovando la tessera dopo 30 anni, in disaccordo con un’azione amministrativa giudicata poco innovativa e con l’applicazione sul territorio murgiano (nel frattempo divenuto Parco nazionale) di leggi regionali che permettono la costruzione di capannoni e opifici in deroga al piano regolatore.

 

2003

Negli ultimi anni di attività continua il proprio impegno civile partecipando a numerosi comitati e coordinamenti di base: al movimento contro la guerra in Iraq e in difesa della Costituzione, a quello per il rilancio del Parco nazionale dell’Alta Murgia o per la valorizzazione di beni archeologici come l’Uomo arcaico e le Orme dei dinosauri e alle marce per la pace. Nel 2005 fin dalle primarie sostiene la candidatura di Vendola alla guida della regione Puglia.

 

2009

Dopo il manifestarsi, qualche mese prima, dei primi segni della malattia, il 21 febbraio muore ad Altamura a 63 anni. I funerali si svolgono con rito civile nella sala consiliare con grande partecipazione popolare.